
Avrei voluto leggere “Il Cuoco dell’Alcyon” con un altro spirito.
Un Montalbano diverso, d’azione ma anche divertente , un’,avventura in nave, ed ecco la scelta di fotografare il libro con il mare come sfondo. Un Montalbano che ironizza su se stesso e che è in grado di stupire sempre anche dopo tutti questi anni.
Sono certa che avrei sorriso di piu. Invece una sensazione di costante tristezza mi ha accompagnato sapendo che mentre leggevo quelle pagine Andrea Camilleri non c’era più.
Mi mancherà aspettare con ansia il prossimo libro e mi fa effetto sapere che ha scritto la postfazione di questo poche settimane prima del suo malore.
Non so se sono pienamente obiettiva nella valutazione ma sull’onda dell’emozione posso dire che lo ho trovato meraviglioso.
E sorrido nel ricordare quanto sia stato difficile raccapezzarmi nel linguaggio leggendo il suo primo libro e quando ora invece mi orienti con disinvoltura.
Come dicevo è un romanzo un po’ diverso dal solito e leggendo la postfazione di Camilleri se ne capisce il motivo:
“Questo racconto è nato una decina di anni fa non come romanzo ma come soggetto per un film italo-americano. Quando è venuta a mancare la coproduzione, ho usato quella stessa sceneggiatura, con alcune varianti, per un nuovo libro di Montalbano che, inevitabilmente, risente, forse nel bene, forse nel male, della sua origine non letteraria.”
Avvertenza questo libro mette addosso più fame del solito ?
Lo avete letto/ leggerete? Che effetto vi ha fatto?