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Tre serbi, due musulmani, un lupo – Luca Leone – Daniele Zanon – Infinito edizioni

  • Titolo:  Tre serbi, due musulmani, un lupo
  • Autore: Luca Leone, Daniele Zanon
  • Casa editrice: Infinito Edizioni
  • Collana Orienti
  • Copertina flessibile: 12,79 euro link
  • Ebook: 4,89 euro link

“Appunto… siamo in cinque – disse Jelena raccogliendo tutti in uno sguardo – E cinque non sono pochi. Ci sono persone che da sole hanno cambiato il mondo!”

Grazie alla collaborazione con Infinito Edizioni ho avuto modo di leggere “Tre serbi, due musulmani , un lupo”
I due autori Luca Leone e Daniele Zanon hanno scritto una storia di fantasia ma basata scrupolosamente su testimonianze di fatti storici aberranti, che troverete alla fine del libro.

Molti pensavano che la Storia avesse insegnato qualcosa e che persecuzioni come quelle naziste non si sarebbero mai più verificate, invece 50 anni dopo , nel 1992, in Bosnia Erzegovina siamo tornati ad assistere a nuovi terribili episodi di persecuzione ,una pulizia etnica contro la parte non serba , deportazioni , stupri, sterminio.


Questo vergognoso capitolo di storia viene raccontato attraverso l’amicizia che lega cinque tredicenni , tre serbi e due musulmani. Cinque ragazzi che non capiscono inizialmente cosa stia accadendo attorno a loro, come sia possibile che individui e famiglie che, fino a quel momento, avevamo convissuto pacificamente , ora si odino e si combattano.


E ad un tratto Faris ed Emina, i due fratelli musulmani vengono destinati al campo di concentramento di Trnopolje. Attraverso il tentativo di salvarli vengono raccontati orrori inimmaginabili.

Il libro ha il patrocinio di Amnesty International e di Iscos Emilia Romagna.

Un romanzo che consiglio a tutti, per non dimenticare , per riflettere , per porsi domande su dove possa arrivare l’ uomo. Nonostante l’atrocità del tema lo stile è scorrevole.
A volte abbiamo bisogno di una pugnalata per migliorare i nostri atteggiamenti verso gli altri.
E per non permettere che ci vengano infuse paure o l’idea che la causa dei nostri problemi sia l’esistenza dei diversi .

Serpeggiava terrore puro in mezzo alle baracche. I prigionieri erano storditi dalla paura, annichiliti dalla fame e dalle violenze, spossati da una notte senza sonno. Si muovevano silenziosi. Parlavano sottovoce. Le urla dei torturati, nelle ore buie appena trascorse, avevano messo in chiaro l’inferno nel quale erano stati segregati. Discutevano, gli uomini con gli uomini, le donne con le donne. Doveva pur esserci un modo per fuggire da quel luogo, pensavano da entrambe le parti. Ma non ne intravedevano, in realtà, nessuno… I militari erano in allerta. Erano stati ben istruiti. C’era il pericolo di una ribellione. Col tempo quella folla di centinaia, che presto sarebbe salita a migliaia di disperati, costretti alla fame più nera, sarebbe diventata debole. La paura avrebbe fatto il resto. E sarebbe subentrata la rassegnazione. Ma non sarebbe bastata una notte. Serve pazienza per piegare un popolo. Anzi, servono tempo e metodo.


La paura è spesso l’elemento che permette la perpetuazione di orrori nel silenzio della parte fortunata della popolazione, o peggio ancora con la sua complicità .

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