“New York 1941. Forse” di Luca Giribone è un libro che mi ha stupito e appassionato fin dalle prime righe.
Il libro può essere definito noir anche se non mi sento di etichettarlo in un solo genere.
La trama si può riassumere così
“Frank Logan è un giornalista di denuncia che sta conducendo la sua indagine più complessa e pericolosa,
all’indirizzo dell’uomo più potente di New York, sindaco e probabile futuro presidente degli Stati Uniti.
Lo fa con l’aiuto della sua compagna Dorothy e del detective Jim Ross, il suo migliore amico.
Ma qualcosa non va, qualcosa di oscuro, inquietante, terribile. Tutto parte dagli interrogativi.
Perché il passato dei protagonisti sembra essere legato da un comune tratto di avvenimenti tragici?
Come mai i ricordi di ognuno dei personaggi mostrano delle inspiegabili lacune?
Dove sono finiti i momenti più rilevanti del passato di Frank, Dorothy, Jim?”
Ecco è proprio questo ultimo aspetto ad avermi incollato alle pagine.
Che fine hanno fatto i ricordi?
Come è possibile dimenticare i nomi delle persone più importanti della propria vita?
Perché alcuni eventi sono stari rimossi dalla mente dei protagonisti?
L’autore ha talento nel raccontare una storia in modo brillante e nel rendere i personaggi e i dialoghi accattivanti.
Ha anche un’abilità fuori dal comune per prendere per mano il lettore e condurlo all’interno di un labirinto, una spirale ipnotica
in una dimensione un po’ illusoria fino allo sconvolgente colpo di scena finale, totalmente inaspettato.
Frank Logan è da sempre alla ricerca di verità, anche di quelle più scomode,a qualsiasi costo, anche a quello di mettere a rischio la sua vita e quella delle persone che ama.
Questa volta, però, Frank sarà davvero pronto ad accettare la verità ?
Una verità che lo riguarda in prima persona?
E voi? lo sarete?
Forse 🙂
Un libro che non mi aspettavo e che promuovo a pieni voti, ansiosa di leggere il successivo “Tryte”
Ringrazio Luca per avermi inviato i due volumi, e sono sicura che sentiremo molto parlare di lui.