Recensioni

Sofia si veste sempre di nero – Paolo Cognetti – RECENSIONE

  • Titolo: Sofia si veste sempre di nero
  • Autore: Paolo Cognetti
  • Casa editrice: Minimum Fax, 2012
  • Pagine: 202
  • Copertina flessibile: 12 euro link
  • Ebook: 4,99 euro link

«Sofia, lo sai che cos’è la nascita? È una nave che parte per la guerra».

Nessuno di noi quando nasce sa che nave sarà nel corso della sua vita, Sofia è indubbiamente una nave pirata, fin dalla suo difficile parto prematura, continuando poi con la nave con issato Jolly Roger messo sul pennone, su cui a sei anni gioca ai pirati, a Lagobello, con l’amico Oscar che sta perdendo la mamma.

Poi ritroviamo una Sofia adolescente fragile,problematica, ribelle, in guerra col proprio corpo e con il mondo che tenta il suicidio. In questo momento difficile trova supporto nella zia Marta, anziché nella madre depressa o nel padre troppo preso dalla sua carriera in Alfa Romeo. La storia della casa automobilistica viene raccontata proprio col pretesto di raccontare le sue difficoltà lavorative.

Ritroviamo Sofia qualche anno dopo, che chiama il fidanzato Ciurma, perché idealmente continua ad essere il capitano della nave, e dopo ancora giovane donna con l’aria di essere sopravvissuta a un naufragio.
Il naufragio in effetti c’è stato ed è la crisi della famiglia tradizionale, la vergogna per una realtà che non esiste più ma che non è ancora socialmente accettata.

E poi una Sofia più grande,prima a Roma poi a New York attrice quasi per caso, che non riesce a costruire veri legami, in una continua fuga. Non a caso viene paragonata a Holly Golighly, la protagonista di Colazione da Tiffany.

Il libro è considerato una raccolta di racconti aventi tutti la stessa protagonista ma raccontata in momenti diversi da persone diverse che hanno incrociato il suo cammino. Io non lo ho vissuto così e non solo per la costanza dei personaggi ma anche per lo stile che mi è apparso simile in tutti i capitoli.

Mi è sembrato più come una raccolta di istanti, come se si tirassero fuori dal cassetto un gruppo di fotografie, si sparpagliassero per terra e si iniziasse a raccontare cosa c’è dietro ad ognuna.

Sullo sfondo le lotte politiche e sociali dell’Italia degli anni settanta, il crollo delle certezze.

Ho comprato questo libro attratta dal titolo, anche io vesto sempre di nero, o meglio lo farei se non venissi sempre apostrofata da qualcuno e quindi mi sforzo di mettere cose diverse.

Pensavo per questo di trovare punti di contatto con Sofia, una voglia simile di risultare invisibile, invece sorprendentemente non ho trovato identificazione con lei, che anzi in alcuni momenti appare quasi anaffettiva e mossa dalla voglia di ferire le persone, forse per non rischiare delusioni.

“ Ad una persona puoi chiedere un po’ di compagnia. Ma non di fondersi con te, affidarti la sua vita e farne una cosa sola con la tua. Se chiedi questo all’amore, finisce che ti deludono tutti” .

Il personaggio che più ho amato è stata la zia, piena di ideali, che la portano a fare scelte discutibili per poi tornare indietro , e che è sempre emotivamente coinvolta da quello che accade a chi la circonda.

“La gente va aiutata anche senza motivo, anzi soprattutto in quel caso, per il semplice fatto che qualcun altro ha aiutato te al momento giusto, come un debito che si trasmette tra chi allunga la mano e chi affoga, e che non finisci mai di saldare”

Ma mi è piaciuta in generale la descrizione della fragilità dei personaggi, Roberto, il papà di Sofia, ingegnere dell’ Alfa Romeo, che affoga la propria inquietudine nel lavoro, poi in una relazione extra-coniugale come nel più classico stereotipo. O come Rossana, la mamma artista , che ha dovuto rinunciare alle proprie aspirazioni per la gravidanza e continua a cercare per tutto il libro una stanza tutta per sé, senza avere però il coraggio di ribellarsi ai canoni dettati dalla società.

Interessante anche il fatto che l’identità dell’io narrante venga svelata solo alla fine.

Un libro che mi è rimasto dentro, non so neanche spiegare per cosa in particolare, credo che sia la capacità dell’autore di catapultare il lettore con poche pennellate nella vita della famiglia Muratori.

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