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The Chain- Adrian McKinty: aspettative e delusione

La mia espressione non è dovuta alla tensione per un buon thriller ma è sconvolta dalla sensazione di aver buttato 15 euro ☺️

Mi sento un po’ una voce fuori dal coro perché questo libro ha avuto valanghe di commenti positivi ma per me è stata una delusione cocente.


Ero curiosissima

La trama poteva essere interessante e anche l’interrogativo su fin dove possa spingersi un essere umano per salvare chi ama ma la realizzazione non so nemmeno trovare l’aggettivo , direi imbarazzante ?

Rachel,la protagonista, guarita da qualche mese dal cancro, che però forse non è del tutto riceve una telefonata anonima in cui le viene comunicato il rapimento di sua figlia. Per poterla rivedere viva non dovrà semplicemente pagare un riscatto a sua volta rapire un altro bambino e aspettare che aspettando che anche i suoi genitori facciano altrettanto, e così via continuando “la catena”. Sembra interessante vero?

E pensare che non volevo leggerlo per paura di sentire troppa angoscia avendo io un figlio e mi sono fatta convincere solo con la prospettiva di leggerlo nel gdl di @silvia_inunclick e meno male che il gdI c’è stato, ma non per contenere l’angoscia ma  perché almeno abbiamo potuto ridere insieme .
L’evoluzione della storia è per molti versi prevedibile per passare poi all’assurdo e tornare allo scontato attraversando momento grotteschi in cui non si sa bene se ridere o piangere ?,mi dispiace non poter fare esempi per non spoilerare .

I personaggi non hanno nessuno spessore, non viene definita la loro personalità ma sembrano solo pupazzi che compiono azioni tra l’altro inverosimili. Anche quando ci compiono azioni orribili  non si approfondisce minimamente lo stato d’animo della persona che dovrebbe come minimo essere straziata dalla prospettiva di doverla compiere su costrizione.

Non capisco perché venga nominato il tumore se poi non ha alcuna influenza nello svolgimento della storia. Stesso discorso per altri temi importanti come l’uso di sostanze stupefacenti o il disturbo post traumatico da stress . Tutto buttato lí con piccoli cenni senza poi approfondire niente .

Ho trovato la scrittura imbarazzante, troppo elementare così come i dialoghi improbabili . Tutti parlano allo stesso modo .
Non la trovo una scrittura fluida come recensito da molti ma solo un susseguirsi di frasette che non hanno nessuna armonia. Non viene approfondito mai nessun aspetto ad esempio quello appena accennato del pericolo di registrare ogni spostamento sui social.

E concludo con una perla sulla traduzione  Skimask viene tradotto con ‘maschera da sci” anziche passamontagna così mi sono immaginata per tutto il libro gente che rapiva i bambini con gli occhiali da sci prima di scoprire per caso parlando con una ragazza che lo stava leggendo in lingua originale quale fosse la parola utilizzata dall’autore .

Mi chiedo come sia possibile che un traduttore possa fare errori cosí grossolani e come sia possibile che non sia stato segnalato dal correttore di bozze o dai betalettori.

Lo avete letto? Che cosa ne pensate?

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